23 novembre 2023-La Scuola in Carcere accanto alle donne contro tutte le violenze di genere

Data: 24/11/2023

Giovedì 23 novembre, i docenti del Centro Provinciale per l'istruzione degli Adulti, istituzione diretta dal Prof. Giovanni Galvagno, con la collaborazione della C.C. di Gazzi in tutte le sue componenti, ha organizzato "Si può amare da morire, ma morire d'amore No!

L'incontro con i detenuti e le detenute della media sicurezza, si è tenuto in teatro, ed è stato un momento di approfondimento e riflessione sulla violenza di genere, un fenomeno in crescita esponenziale, che nell'ultimo anno ha raggiunto livelli di gravità preoccupanti.

In platea un "Posto Occupato", per ricordare Giulia Cecchettin, l'ultima delle 106 vittime italiane, uccisa dall' uomo che diceva di amarla; una campagna, quella di Posto Occupato, ideata e promossa da Maria Andaloro: lasciare un posto "vuoto" in teatro a simboleggiare chi avrebbe potuto occuparlo e non può più.

Sono intervenuti il prof. Massimo Caminiti, presidente del Cinit, che ha messo a disposizione il cortometraggio "Cristallo” di Manuela Tempesta, una storia di violenza domestica e del mancato coraggio di denunciare; l'avv. Sandra Crisafulli, che si è soffermata sulla normazione e la prassi che regola questa tipologia di reati e la dott. Melina Patanè, psicoterapeuta, che ha regalato alla platea un momento commovente, recitando il "Monologo per una Donna dagli Occhi Neri. "

Emotività e capacità di autocontrollo dei sentimenti, il tema affrontato dalla psicoterapeuta: educare ai sentimenti è necessario, così come sensibilizzare con interventi mirati i giovani nelle scuole e la scuola in Carcere non dimentica la sua funzione didattica ed educativa e lo fa in teatro, uno spazio libero, dove il messaggio arriva attraverso le emozioni.

Le detenute hanno partecipato all'evento con letture dedicate, intense e coinvolgenti, offrendo un'ulteriore opportunità di riflessione a tutti i partecipanti.

Le musiche e le toccanti diapositive, scelte da Mario Pollino, hanno fatto da sfondo ad una panchina rossa, realizzata dai detenuti della sezione maschile, un simbolo che sarà collocato all'interno dell'istituto penitenziario, che è anche un monito per tutti a non dimenticare le vittime di femminicidio, donne, madri e mogli, che hanno pagato con la vita il prezzo di amare un uomo sbagliato.

Firmato

Prof.ssa Francesca Fisichella

   

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