Inagurata la biblioteca della Casa Circondariale MADIA di Barcellona P.di G.

Data: 10/01/2023

Il mese scorso si è inaugurata la biblioteca della Casa circondariale Madia di Barcellona Pozzo di Gotto, che ha impegnato in uno sforzo comune la componente carceraria - guardie e detenuti - e la componente scolastica. Posto che la conoscenza e la circolazione delle idee stanno alla base dell’esercizio dei diritti dell’uomo e della sua crescita e dunque la presenza di una biblioteca è in sé un valore inestimabile, desidero condividere qui alcune osservazioni mirate a riflettere sulla portata di tale assunto nel contesto del carcere, dove la funzione formativa intrinseca alla natura di una biblioteca assume una valenza ancora più ampia.
La condizione umana all’interno di un carcere è caratterizzata dalla deprivazione della libertà e dunque l’acquisizione di un bagaglio culturale e valoriale che permetta la piena espressione della personalità di ciascuno, in tale luogo, non è scontata. Partendo da qui, è facile comprendere come la biblioteca, luogo promotore di cultura e di conoscenza, assuma la connotazione di spazio dove è possibile superare l’isolamento, non solo tramite il contatto con il mondo che si riverbera nelle pagine dei libri - canali privilegiati di scambio tra l’interno e l’esterno - ma anche tramite l’opportunità del contatto interpersonale. Diventa così - la biblioteca - il luogo di conferimento di senso e punto di partenza di un progetto a lungo termine, che può permettere al detenuto di massimizzare il valore del tempo trascorso in carcere, per preparare l’avvio ad una vita diversa già dal primo giorno di cessazione dello stato di detenzione. Parimenti, le relazioni interpersonali all’interno dello spazio bibliotecario apportano un ulteriore miglioramento alla qualità della vita del detenuto, in quanto si realizzano secondo modalità differenti dalla quotidianità e il cambiamento di setting può influire in maniera determinante sugli esiti della comunicazione. Infatti, i carcerati conducono una vita in spazi assegnati, in una routine quotidiana che difficilmente porta a cambiare le abitudini e la qualità dei rapporti. Lo spazio della biblioteca, che propone un’interruzione a questa routine, permette agli utenti di agire in un contesto diverso e contribuisce così ad evidenziare aspetti che possono portare alla luce nuove connessioni. Tale riflessione ci porta a prendere in esame un ulteriore valore che lo spazio bibliotecario può assumere, guardando al tema dell’inclusività. L’attuale composizione della popolazione detenuta è cambiata con gli anni, poiché anch’essa è specchio dei mutamenti della società italiana. La biblioteca si presta bene ad essere un luogo di incontro di dimensioni multiculturali ed uno spazio di integrazione e comunicazione, nel senso che, tramite il confronto e lo scambio di idee, può assumere un significativo ruolo di supporto al superamento della diffidenza per il diverso da sé, con la presa di conoscenza di culture, valori, esperienze e visioni della realtà possibili.
Per tali motivi, la nostra Istituzione scolastica saluta con soddisfazione e orgoglio la nascita della biblioteca all’interno della struttura carceraria Madia, poiché vede in essa la realizzazione della missione etica oltre che istituzionale della scuola - e cioè, di intervenire per offrire a tutti l’opportunità del cambiamento tramite il proprio miglioramento.

Il Dirigente Prof.re Giovanni Galvagno

 

notizia sulla RTP e Gazzetta del Sud

https://rtp.gazzettadelsud.it/programmi/telegiornale/2023/01/05/barcellona-una-biblioteca-per-i-detenuti-484c59dd-b43f-4758-9dae-ccad06b76a70/

video ” Rinascita di una biblioteca” a cura del prof. Salvo Presti